Onlyfan è un sito nato per mettere online le proprie foto allo scopo di venderle.
I suoi colori sono bianco e blu, rappresentato online da due cuori e funziona così:
- Si crea un profilo e si caricano delle foto
- La gente paga una cifra per diventare tua “fan” e vedere le foto
- Si possono mettere contenuti visualizzabili con un contributo extra
Fin qui tutto bene, un social di successo che ha avuto durante il lockdown, complice la noia e la monotonia, un boom di iscrizioni arrivando ad oggi a contare 85 milioni di utenti tra compratori e venditori; un social in cui si trovano principalmente contenuti per adulti, ma che è riuscito a ritagliarsi una piccola nicchia per foto di disegni, paesaggi, moda, musica.
Proprio durante il lockdown c’è stato però un cambiamento importante: gli utenti non sono solo diventati molti più, ma sono anche cambiati: sono approdate su OF centinaia di ragazzine, molte appena maggiorenni che vendono fotografie di loro stesse ritratte in intimo, nude, con vestitini sexy oppure dei loro piedi, delle mani, di dettagli particolari.
Si fanno pubblicità tramite altri social (soprattutto TikTok e Instagram) e scambiano consigli con altre ragazze, spingendo addirittura ad iscriversi con la promessa di “fare bei soldini facilmente”. Effettivamente si fanno “bei soldini”, si parla di cifre intorno ai 200mila dollari all’anno, ed è anche facile perché, insomma tutti sappiamo fare una foto, ma siamo sicuri che siano consapevoli delle conseguenze?
Gli iscritti son tutti maggiorenni, OF chiede un documento d’identità all’iscrizione e se non si è maggiorenni non si può procedere, ma anche su Whatsapp bisognare avere 16 anni, per Instagram e TikTok 13… eppure trovatemi un 14enne senza Whatsapp! Tutti abbiamo in casa almeno un documento di un maggiorenne, o il numero/mail di un genitore.
E qui si apre tutto un altro capitolo, la pedopornografia. Fino a poco tempo fa rispondeva di pedopornografia (art. 600ter cp) solo chi produceva materiale pedopornografico mediante riproduzione dell’immagine di altre persone, ora l’interpretazione della legge è cambiata ed è condannabile anche chi autoproduce materiale pedopornagrafico, il che significa che se io minorenne, metto una mia foto nuda online, sono passibile di denuncia.
Inoltre, le pene per chi attacca i soggetti vulnerabili son ostate rese più pesanti anche se sono loro stessi a diffondere e produrre foto loro: sembra paradossale ma ricordiamoci che la norma vuole evitare la facile fruibilità di materiale pedopornografico
Ma volendo parlare solo di maggiorenni, volendo fidarci dei controlli, possiamo in ogni caso parlare di privacy, di bullismo o di revenge porn. Il diritto all’immagine, alla salute, alla privacy, sono tutti diritti c.d. personalissimi (e trovano un fondamento nella costituzione), se questi diritti vengono violati ripetutamente si potrebbe andare in contro a disturbi psicologici anche molto seri.
Certo, non capita ogni giorno di avere conseguenze tanto gravi, ma pensiamo allora al semplice futuro.
Se la strada che si vuole intraprendere è quella riguardante il mondo della pornografia, OF è un ottimo trampolino di lancio che permette di guadagnare qualcosa e contemporaneamente farsi conoscere. Ma se in futuro si volesse diventare medici, infermieri, psicologi, architetti, babysitter… siamo sicuri che i datori di lavoro accettino un passato di questo tipo?
Ok, bisognerebbe essere più liberi ed eliminare il tabù del sesso, ma anche senza essere bacchettoni si parla comunque di una sfera privata e molto intima di cui è bene poter parlare liberamente ma su cui riflettere prima di mostrare apertamente e in maniera pornografica e soprattutto, se decisi a farlo, essere consapevoli di tutte le eventuali conseguenze.
Anche perché… su OF si pagano le tasse 😃.